Un nuovo trend del futuro: il Metaverso, tra Web 3.0 e NFT

Scopriamo come nasce il Metaverso e quali concetti non possiamo non conoscere a riguardo.

Quali sono le origini?

Si sente parlare del Metaverso nel mondo tecnologico già da qualche anno. Il termine si riferisce a un mondo tridimensionale abitato da avatar di persone reali – quasi come nel film Ready player one di Spielberg del 2018 – fino a diventare uno dei concetti più in voga del 2021 in ambito tech.

 

 

Una ricerca di Google Trends mostra come il termine sia stato cercato su Google in tutto il 2021 e abbia raggiunto il suo apice il 28 Ottobre, quando il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha annunciato di voler rinominare la sua azienda in Meta, spiegando inoltre di aver adottato un nuovo logo (un segno dell’infinito) e un nuovo indice di borsa, il MVRS. Compiendo questo passo, Zuckerberg ha, di fatto, creato il Metaverso, una sorta di universo parallelo che mira a sostituirsi a quello reale.

Come viene definito dagli studiosi?

Alcuni critici sostengono che il Metaverso sia un mondo fantastico creato da giganti del Tech per tenere sotto controllo le nostre vite e guidarci nel black hole of consumption (Bogost, 2021), letteralmente “il buco nero del consumismo”.

Altri ancora credono che Metaverso non sia una parola d’ordine ma un’evoluzione di fatto già iniziata (Lee,2021); in effetti, questo concetto è già da un po’ che viene preso in considerazione dalle Big tech. Già nel 2007, è stata pubblicata The Metaverse Roadmap (Smart, Cascio e Paffendorf), che prediceva l’Internet dei successivi dieci anni come “un parco giochi digitale onnicomprensivo in cui le persone saranno immerse in un flusso sempre attivo di informazioni digitali, sia vagando per spazi fisici che immergendosi in mondi virtuali”. Questa predizione non era una semplice fantasia ma era basata su tecnologie emergenti che già erano state sviluppate.

In meno di 15 anni le principali tech companies ora vedono le opportunità per fare un mix di questi scenari e creare un mondo che oltrepassi il mondo reale. Concetto molto complesso, poiché nessuno può dire con certezza come evolverà questo scenario e quali saranno i risvolti futuri.

metaverso

Metaverso e Web 3.0

Quel che è certo è che, seppur nella sua forma primitiva, Il Metaverso si configura come il Web 3.0, un nuovo modo di interagire con il digitale. Ad oggi, questa è già una realtà, e la pandemia non ha fatto altro che accelerare questo processo: le riunioni su Zoom sono all’ordine del giorno e ormai non è una novità fare una partita di calcio o celebrare un matrimonio su videogiochi real-time, dove tutti gli invitati possono partecipare a distanza, o provare realmente i vestiti in negozi virtuali, o ancora assistere a concerti tenuti da star mondiali sotto forma di Avatar.
Molte delle Big Tech stanno seguendo l’onda del Metaverso: Nvidia Omniverse, Facebook Horizon, Microsoft’s enterprise metaverse sono solo alcuni di questi mondi virtuali.
Di conseguenza, anche grandi brand come Gucci o Coca-Cola stanno seguendo la scia vendendo i loro NFT (Nonfungible token) nelle piattaforme del Metaverso, come Decentraland, per realizzare nuove campagne pubblicitarie.

NFT e Blockchain

Il termine NFT sta per Non-Fungible Token, che in italiano vuol dire Gettone digitale non fungibile, non riproducibile. Gli NFT, quindi, sono oggetti digitali unici, poiché non possono essere nè replicati né sostituiti. Essi possono essere una GIF, un’immagine, un tweet e via dicendo.
Per comprendere questo concetto bisogna premettere che essi sono intrinsecamente connessi alla Blockchain, che è un registro digitale condiviso dove vengono memorizzate le transazioni di dati che non possono essere alterati, e questo garantisce la sicurezza e la tracciabilità delle transazioni.
Prima della blockchain qualsiasi cosa presente su internet era facilmente riproducibile all’infinito e quindi non si poteva garantire, ad esempio, che un’opera d’arte digitale fosse autentica come una del mondo reale. Con l’arrivo della blockchain si è trovato un modo per scrivere su un registro digitale informazioni relative al prodotto digitale, non modificabili, pubbliche e che dicono che quel prodotto è unico e non copiabile.
Così è iniziata la corsa a produrre opere d’arte certificate con NFT, ed è nata la Crypto Art, protagonista di un vero e proprio boom nell’ultimo anno, con opere e oggetti digitali venduti all’asta anche a centinaia di migliaia o milioni di euro.
Pensate che già ha aperto un negozio a New York dove si entra solo se in possesso di Token!

Conclusioni

Tutto questo nuovo mondo virtuale può entusiasmarci o farci paura. L’idea di entrare in un ristorante con un oggetto digitale può sembrare una prospettiva fantascientifica, ma la verità è che dovremo farci i conti molto presto.

Anche se il Metaverso è un concetto tutto da scrivere, una cosa è certa: questa nuova era aprirà nuove frontiere e orizzonti, per cui il marketing, i social media e i brand si troveranno a scontrarsi con nuove sfide e opportunità mai viste prima.

Risorse:

https://www.huffingtonpost.it/entry/nasce-a-new-york-il-primo-ristorante-nft-si-mangia-solo-se-si-possiede-un-token_it_61e547cfe4b0c6802ee94541/

 

https://www.forbes.com/sites/cathyhackl/2020/07/05/the-metaverse-is-coming–its-a-very-big-deal/?sh=3607b386440f

Il metaverso di Facebook: la realtà aumentata come distruzione sociale

 

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